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…il Verbo si fece carne...

Il presepe visto con “occhi diversi”.

Dopo alcuni giorni di cammino arrivammo a Betlemme. Era un piccolo villaggio con case appoggiate alla roccia, costruite con pietre e con mattoni di fango e ovunque c’erano grotte naturali o scavate da uomini antichi.

Una nostra conoscente accortasi del momento particolare di Maria, ci accompagnò alla ricerca di una piccola abitazione ma purtroppo non se ne trovò nessuna.
Infine ci consigliò di sistemarci in una stalla poco fuori la cittadina, verso nord. Ci sistemammo senza troppi drammi…
C’era della paglia, l’angolo per accendere il fuoco, qualche utensile e qualche brocca.
Era bello lì, di giorno si ammirava la grande pianura che arrivava fino a Gerusalemme…

Maria era una presenza che dava gioia; parlava poco ma da lei traspariva qualcosa che non so descrivere…

Una sera poco dopo il tramonto del sole, ella mi fece capire…
Accesi il piccolo lume e a passo svelto mi avviai al villaggio…

Era già notte quando tornai
Aspettai fuori contemplando le stelle,mentre le donne venute con me aiutavano Maria, quando il vagito di un bambino, il mio bambino, mi fece sussultare…..
Entrai… alla vista di Maria e del Bambino mi inginocchiai…

Passò del tempo e nessuno osò dire una parola.

Il silenzio fu interrotto dal vociare di alcune persone del villaggio che accorrevano alla nostra dimora, ai quali i pastori si erano rivolti per sapere di un bambino nato in quella notte a Betlemme.
Affacciatisi si prostrarono e ammutolirono immediatamente.
Poi spontaneamente intonarono canti e Salmi, i pastori raccontavano la loro visione ripetendo le parole udite alle loro tende:

“OGGI NELLA CITTA’ DI DAVIDE UN BAMBINO E’ NATO PER NOI, UN FIGLIO CI E’ STATO DONATO: EGLI E’ IL SALVATORE, IL CRISTO SIGNORE !”