Sulla collina a terrazze
che guarda il mare
argentei ulivi
aggrappati ostinatamente
alla terra
hanno regalato
le loro drupe violacee
ai frantoi.

Muretti a secco
sostengono filari ordinati
che offrono tralci
spogli di frutti donati
nella copiosa vendemmia.

Il borgo custodisce
nel tempo
la terra generosa e benedetta.
Giù, nel piccolo golfo,
le barche stanche
riposano sulla battigia.

La sapienza del lavoro
è tramandata
e consegnata
ad altre forti braccia,
nuovi custodi
della terra e del mare.

Dall'oasi di pace del convento
radicato sulla roccia
s'innalzano verso il firmamento
inni e canti di Lode:
"O cieli, stillate rugiada
e la terra germogli il Salvatore!"

Un coro di voci
risponde ed acclama
l'Emmanuele.

Un altro Natale
per riconciliare Cielo e Terra,
per ringraziare dei doni ricevuti
da condividere con gioia
intorno alle mense in Festa.

Un fremito di tenerezza
dà inizio ad un altro Anno
di Grazia e di Misericordia.